Page 41 - EUROSTUDENT_2019-2021
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Nona Indagine Eurostudent
Le condizioni di vita e di studio degli studenti universitari 2019 - 2021
4.4
Gli studenti che lavorano: l’età, il sesso
Uno studente ogni quattro ha un lavoro retribuito, che svolge Grafico 4.4
contemporaneamente agli studi . La quota di studenti che svolgono
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un lavoro retribuito è diminuita progressivamente negli anni scorsi Condizione lavorativa, sesso e classi di età
ma appare stabile nell’ultimo triennio. La limitata diffusione del
lavoro costituisce uno degli effetti più visibile e duraturo della crisi Studenti nel complesso 75,8 11,7 12,5
economica sulla condizione studentesca: quest’ultima, a sua volta,
riflette le tendenze più generali del mercato del lavoro giovanile in
Italia, caratterizzato da alti tassi di disoccupazione .
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Sesso
L’Indagine registra negli ultimi anni una leggera ma costante riduzione
dell’area dei lavori temporanei, diminuiti di quasi quattro punti M 76,7 10,9 12,4
percentuali. La diffusione delle occupazioni continuative appare
più stabile nel periodo indicato e, nell’ultimo triennio, l’Indagine ne F 75,2 12,2 12,6
rileva una piccola crescita. Questo risultato sembra confermare un
blocco temporaneo della tendenza – che ha contrassegnato l’ultimo
decennio – alla progressiva maggior diffusione fra gli studenti dei
lavori temporanei rispetto a quelli continuativi . Classi di età
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Le caratteristiche del lavoro accomunano gli studenti fino alla soglia Fino a 21 anni 86,8 7,9 5,3
dei trent’anni: l’area del lavoro studentesco cresce regolarmente al
crescere dell’età; alle soglie dei trent’anni, circa il 40% degli studenti Da 22 a 24 anni 74,9 14,8 10,3
hanno un lavoro retribuito. Superata tale soglia, le caratteristiche del
lavoro studentesco cambiano in maniera sostanziale. In primo luogo,
la quota di studenti che lavorano cresce in misura rilevante rispetto Da 25 a 29 anni 60,8 16,5 22,7
alle età più basse: più di sei studenti ultratrentenni ogni dieci hanno
un lavoro retribuito. In secondo luogo, il lavoro continuativo prevale
di gran lunga sul lavoro temporaneo. Alla condizione lavorativa 30 anni e oltre 39,8 11,3 48,9
degli ultratrentenni si avvicina notevolmente quella degli studenti
con accesso differito agli studi universitari : anche in questo
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sottogruppo, infatti, gli studenti che lavorano sono molto più della 0% 20% 40% 60% 80% 100%
media, con una diffusione prevalente di lavori continuativi.
La diffusione del lavoro non mostra differenze sostanziali fra Nessun lavoro retribuito
maschi e femmine, confermando lo scenario rilevato anche dalle Lavoro temporaneo
precedenti Indagini. Questa situazione accomuna l’Italia a molti
dei paesi Eurostudent , dalla media dei quali si differenzia, invece, Lavoro continuativo
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per la diffusione del lavoro studentesco in generale. Nell’insieme
dei paesi Eurostudent, infatti, la media degli studenti che lavorano
è il 60%, più del doppio della media italiana. La quota più alta di
studenti che lavorano (65% e oltre) si registra nei paesi scandinavi e
inoltre nei Paesi bassi, Estonia e Austria; l’Italia registra la quota più
bassa insieme a Turchia e Portogallo (30% o meno).
6 Agli studenti è stato indicato come riferimento una settimana-tipo durante i periodi delle lezioni; non sono considerati gli eventuali impegni di lavoro che riguardano solo i mesi estivi.
7 L’Istat quantifica al 29,4% il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel 2020, con uno limitato scarto a favore della componente maschile. Si veda: Istat - Istituto nazionale
di statistica, Noi Italia 2021 (https://noi-italia.istat.it/pagina.php?id=3&categoria=16&action=show&L=0).
8 L’Indagine ha rilevato che il rapporto fra lavoro temporaneo e lavoro continuativo è cresciuto dall’1,1 del 2003 (Quarta Indagine) all’1,4 del 2014 (Settima Indagine), per diminuire
fino all’attuale 0,9.
9 Si veda a riguardo la Scheda 3.4.
10 Le maggiori differenze nella diffusione del lavoro si registrano nei paesi scandinavi, Svizzera e Malta, dove le studentesse che lavorano sono più dei colleghi maschi, e in Turchia
e Romania, dove invece il lavoro studentesco è più diffuso fra i maschi.
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