Page 84 - EUROSTUDENT_2019-2021
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Da un lato, essa può derivare da un miglioramento della condizione
          materiale  degli  studenti,  grazie  all’impegno  finanziario  delle
          famiglie, agli effetti dell’intervento pubblico, all’aumento del reddito
          derivante dal lavoro. Dall’altro, l’analisi della composizione sociale
          della popolazione studentesca mostra come in anni recenti si sia
          verificata  una  riduzione  dell’accesso  e  della  partecipazione  alla
          vita universitaria di individui provenienti da gruppi svantaggiati
          o vulnerabili, che ha contribuito a ridurre la quota di studenti in
          difficoltà.

          Nella maggior parte dei casi l’analisi non individua un legame
          univoco fra le difficoltà dichiarate, il volume delle risorse disponibili
          o  delle  spese  sostenute,  e  lo  sbilanciamento  fra  le  entrate  e  le
          uscite.  Questo  risultato  indica  che  la  percezione  della  difficoltà
          ha  una  rilevante  componente  soggettiva,  collegata  all’ambiente
          sociale  in  cui  gli  studenti  vivono,  allo  stile  di  vita  adottato  e  ai
          collegati  risvolti  economici.  Il  genere  e  l’età  influiscono  sul  livello
          di difficoltà economica degli studenti: le studentesse denunciano
          difficoltà  economiche  più  dei  colleghi  maschi,  mentre  per  tutti  le
          difficoltà economiche tendono ad aumentare con l’età, soprattutto
          dopo i venticinque anni. Questo risultato va messo in rapporto
          con le condizioni di vita degli studenti adulti, per i quali i bisogni di
          autonomia individuale e indipendenza economica spesso maturano
          più rapidamente di quanto riescano a crescere le risorse economiche.
          In altre parole, al crescere dell’età gli studenti possono trovarsi in
          una situazione nella quale le spese tendono ad espandersi, mentre
          le risorse economiche disponibili grazie al lavoro crescono in misura
          limitata o, nei casi peggiori, non crescono affatto.

          Guardando  allo  scenario  internazionale,  la  struttura  delle  spese
          degli studenti italiani appare in linea con la media europea: in quasi
          tutti i paesi Eurostudent, infatti, l’alloggio rappresenta la prima voce
          di spesa per gli studenti che non vivono con le famiglie di origine, e le
          spese per l’alloggio, le tasse universitarie e i trasporti rappresentano
          il 60% circa delle spese totali.




















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